Cardio pit stop - quando il cuore si ferma ai box

Cardio pit stop - quando il cuore si ferma ai box

In medicina, come nella vita, talvolta la realtà supera la fantasia. Durante il secolo scorso molti bambini, ormai diventati adulti, sono cresciuti con fumetti e cartoni animati che raccontavano di uomini cosiddetti “bionici”. Creature straordinarie per metà umani e metà d’acciaio che lottavano per salvare il pianeta. Anche ispirati dalle menti visionarie di alcuni vignettisti, la scienza e la ricerca hanno potuto compiere passi in avanti. Talvolta per salvare il mondo da grosse problematiche; altre volte, invece, per salvarci da nemici ben più agguerriti come le patologie cardiache.

Un esempio di come si possa diventare dei “super uomini”?
Il pacemaker (PMK) o il defibrillatore (ICD), due tra i device “futuristici” che agiscono sottopelle per potenziare le nostre prestazioni contro alcuni temibili avversari che minacciano la nostra salute. Proprio come nei fumetti, talvolta questi ingranaggi hanno bisogno di un po’ di manutenzione: è ciò che avviene con il controllo elettronico (telemetrico) di questi dispositivi che avviene periodicamente, di solito una o due volte all’anno.

A cosa serve e quando si effettua questo controllo di routine?
Attraverso una sonda esterna, che si posiziona sul torace del paziente e che è collegata ad un particolare pc (denominato programmatore), è possibile controllare l’apparecchio impiantato e analizzare i dati immagazzinati nella sua memoria. Obiettivo di questa procedura è constatare l’effettivo funzionamento del dispositivo, lo stato di carica e la presenza di aritmie.

Ad ogni controllo viene inoltre eseguita una ispezione della tasca del pacemaker/defibrillatore al fine di rilevare disturbi quali decubiti di tasca, infezioni, ematomi etc. Il monitoraggio del device serve inoltre ad avere conferma del momento in cui si dovrà sostituire il generatore o registrare possibili malfunzionamenti del dispositivo e dei cateteri che, in alcuni casi, possono essere corretti mediante una riprogrammazione elettronica.

Infine, il controllo elettronico fornisce anche informazioni utili per ottimizzare la gestione clinica del paziente. 
Insomma: un check up che è simile a una sosta ai box di Formula 1 per un controllo veloce e ripartire più forti di prima.