Quella scossa che fa bene al cuore
Fin da piccoli siamo stati abituati a considerare come pericoloso il concetto di “corrente”. Sia che si tratti di quell’aria fresca che entra dalla finestra e che aumenta il rischio di contrarre l’influenza. Sia che si tratti dei tre buchi della presa dentro i quali non vanno assolutamente inserite le nostre dita.
Eppure, la “corrente” fa parte di noi. In che modo?
È sufficiente pensare che all’interno del nostro cuore si nasconde un sistema di conduzione elettrica.
Che cos’è? È un tessuto che genera un impulso elettrico dagli atri del muscolo cardiaco che raggiunge il corpo ventricolare.
A cosa serve? A creare quella contrazione adatta a irrorare con il sangue tutto l'organismo e, in sostanza, a farci vivere.
Alle volte, purtroppo, questo processo, rallenta o riscontra delle problematiche generando alcune patologie (es. aritmia). In questi casi, ancora una volta, è il sistema elettrico a venire in nostro soccorso: è il caso della cardioversione elettrica esterna.
Di cosa si tratta? È una procedura che consente di interrompere un’aritmia cardiaca, come la fibrillazione atriale, e di ripristinare il normale ritmo sinusale tramite uno shock elettrico ad alta energia. Per tale procedura viene praticata una profonda sedazione per evitare al paziente di avvertire sgradevoli sensazioni.
L'impulso elettrico è sufficientemente intenso da arrestare brevemente i segnali elettrici generati dal cuore e permette al pacemaker naturale del cuore, “il nodo seno-atriale", di riprendere la sua normale attività e di ripristinare così il normale ritmo sinusale.
La cardioversione elettrica viene eseguita in ospedale utilizzando un'apparecchiatura chiamata defibrillatore: prima della cardioversione il paziente riceve un'iniezione (anestetico) che induce sonnolenza perché la procedura può essere leggermente fastidiosa. In questo modo durante la procedura non si avvertirà nulla.
Insomma: anche se non sembra il nostro organismo si basa su una componente elettrica. E sempre una componente elettrica può venire in nostro soccorso in caso di necessità.