Un mare di tranquillità

Un mare di tranquillità

“Mare, profumo di mare” recitava la colonna sonora di una fiction tv di alcuni anni fa.

E finalmente ci siamo: la stagione dei bagni è ufficialmente partita.
Caotica. Affollata. Deserta. Cocente. Di roccia o di sabbia.
Comunque essa sia, per noi italiani l’estate avrà sempre il profumo della spiaggia. Un momento di svago e divertimento. Di relax ma anche di stress e confusione. Importante però è che sia un momento da vivere in assoluta sicurezza.

Spesso, invece, leggiamo e sentiamo di fantomatici episodi di “congestione”.

Ma che cos’è in realtà questo fenomeno?

Iniziamo a fare un po’ di chiarezza: il termine “congestione” è in realtà inappropriato. Quello corretto sarebbe “sindrome da idrocuzione”, ovvero l’impatto brusco della cute (specie della faccia) con l’acqua freddaUno shock termico che provoca un violento e transitorio riflesso vagale che riduce drasticamente la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa. Se questo momento dura più di qualche secondo si può verificare un ipoafflusso cerebrale che può causare la perdita di coscienza.

La stimolazione vagale, inoltre, potrebbe stimolare anche dei conati di vomito. L’essere in fase digestiva, infatti, può facilitare la “sindrome da idrocuzione”».

Cosa fare per scongiurare questo rischio?

L’ideale sarebbe una doccia fredda prima di entrare in acqua, al fine di abituare il corpo all’impatto con l’acqua fredda del mare o della piscina. È importante entrare lentamente a mollo, impiegando almeno un paio di minuti, bagnandosi il viso con l’acqua nella quale ci si immerge, il torace e l’addome quando ancora il livello è basso.

Infine, è fondamentale evitare i tuffi quando si è particolarmente accaldati, non assumere alcoolici prima di entrare in acqua e non fare mai il bagno da soli.